“Spero che questo processo serva per fare giustizia e serva da esempio, che dimostri che non tutto è ammissibile. È inaccettabile che si continuino a lasciar morire le persone in mare”. Sessant’anni, catalano, ideatore dell’ong Open Arms, Oscar Camps è tornato in Italia per la nuova udienza del processo che vede imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che da inquilino del Viminale nel 2019 per oltre venti giorni ha impedito alla nave ong, con a bordo 165 naufraghi, di attraccare in porto.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-03-23 17:34:00 ,palermo.repubblica.it